Dopo il successo della prima edizione, BBBell – azienda di telecomunicazioni piemontese specializzata in servizi a banda ultra-larga, wireless e fibra – presenta la seconda edizione del “Ranking per l’Eccellenza Digitale di Piemonte e Liguria”, l’indagine che misura il grado di maturità digitale dei 1.180 Comuni piemontesi e dei 234 Comuni liguri.

Il cuore del progetto è rappresentato dal BBBell Score, una metrica originale e innovativa che sintetizza, in un unico valore, la performance digitale dei Comuni. Il punteggio – con valore massimo pari a 100 – deriva dall’aggregazione di numerosi indicatori pubblici relativi a connettività, servizi digitali, competenze e governance, integrati nel 2025 con una survey diretta ai Comuni per arricchire la base informativa e misurare più accuratamente lo stato dell’arte della digitalizzazione locale.

Si tratta della prima esperienza a livello nazionale di un ranking comunale dedicato alla pubblica amministrazione digitale, con un livello di dettaglio territoriale inedito e una dashboard interattiva che consente di visualizzare l’evoluzione delle performance tra il 2024 e il 2025.

I risultati 2025: grandi città più digitali, ma la buona amministrazione conta

Le grandi città si confermano i motori della digitalizzazione. Genova e Torino guidano la classifica 2025, con posizionamento invertito rispetto allo scorso anno: il capoluogo ligure conquista il primo posto grazie alla capacità di intercettare fondi PNRR e all’impegno nella formazione digitale.

Le analisi di BBBell e Prokalos evidenziano come il divario digitale tra grandi città e piccoli centri abbia radici strutturali. Nei contesti urbani, le economie di scala e la maggiore densità abitativa rendono più efficiente e meno costosa la realizzazione delle reti di connettività avanzata. I Comuni più grandi possono inoltre contare su bilanci più solidi e su una migliore capacità amministrativa, che consente di intercettare fondi europei e risorse del PNRR. A questo si aggiunge la presenza di università, centri di ricerca e imprese ICT, che favoriscono l’attrazione di competenze specializzate e accelerano i processi di innovazione. Infine, la governance locale e la maggiore visibilità politica delle grandi città contribuiscono a spingere la digitalizzazione, percepita come leva strategica per migliorare i servizi e rafforzare la competitività territoriale.

Nonostante ciò, la dimensione non è tutto. 256 Comuni sotto i 10 mila abitanti rientrano nel cluster più virtuoso e 28 raggiungono la categoria “eccellente” pur avendo meno di 2 mila abitanti; un segnale che la qualità della governance locale può compensare la minore scala.
Si conferma inoltre l “effetto trascinamento” già registrato nel ranking lo scorso anno: i comuni più grandi, spesso poli territoriali di riferimento, fungono da traino per i centri circostanti, con un impatto che si estende fino a 20 km.
Nel complesso, la performance media delle città piemontesi e liguri si è spostata verso l’alto rispetto al 2024, segnalando un progressivo consolidamento nel percorso di maturità digitale della pubblica amministrazione locale. Tuttavia, i margini di miglioramento restano ampi rispetto ai benchmark nazionali e internazionali, indicando che la trasformazione digitale del Paese è ancora in corso.

“Il tuo Comune è digitalizzato”: la survey qualitativa che dà voce ai territori

L’edizione 2025 del Ranking si arricchisce dell’indagine “Il tuo Comune è digitalizzato”, avviata a giugno 2025 e ancora in corso. Realizzata mediante un questionario rivolto a un campione pilota di Comuni selezionati di Piemonte e Liguria con l’obiettivo di raccogliere informazioni dirette su infrastrutture, competenze, servizi online e gestione del cambiamento l’indagine vuole restituire una fotografia ancora più accurata della digitalizzazione locale, mettendone in luce buone pratiche e criticità. Dalle prime evidenze emerge un territorio in trasformazione, ma con livelli di maturità disomogenei. Sul piano organizzativo, se molte amministrazioni continuano ad affidarsi a competenze esterne cresce la consapevolezza della necessità di presidi interni dedicati.
Si conferma poi determinante la qualità della connettività: alcuni Comuni – soprattutto in aree montane o collinari –utilizzano ancora tecnologie obsolete o miste, con prestazioni non uniformi. La stabilità delle reti resta quindi una condizione abilitante per l’erogazione di servizi digitali affidabili e per l’adesione agli standard nazionali della PA digitale.

Sul fronte della resilienza infrastrutturale, cresce l’attenzione alla continuità operativa: sempre più Comuni adottano sistemi di backup delle connessioni, segno di una maggiore consapevolezza dei rischi legati alle interruzioni dei servizi. Tuttavia, il processo di adeguamento non è ancora uniforme. La presenza di infrastrutture robuste e sicure sarà fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e la conformità alla direttiva europea NIS2.

Nella maggior parte dei casi, l’accesso online riguarda ancora procedure di base, mentre solo una quota limitata di enti ha sviluppato servizi completamente digitalizzati e gestibili in autonomia dai cittadini.

Il personale comunale mostra una crescente familiarità con gli strumenti digitali, ma l’utilizzo di applicativi specialistici per attività complesse – come analisi dei dati o gestione cartografica – resta ancora limitato. Sul piano formativo, si registra un impegno diffuso nel rafforzamento delle competenze operative, ma la cybersecurity rimane un ambito da potenziare. È quindi necessario strutturare percorsi continuativi di aggiornamento, in linea con la Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, per sostenere una trasformazione sicura e duratura.

Anche la migrazione in Cloud dei sistemi comunali, prevista dalla misura 1.2 del PNRR, mostra un andamento incoraggiante, pur con livelli di maturità differenti tra i territori. Le principali criticità riguardano la complessità tecnica, la carenza di competenze specialistiche e la necessità di elevati standard di sicurezza dei dati, sottolineando l’importanza di un supporto continuo alle amministrazioni.

Il quadro complessivo mostra un processo di innovazione che avanza a più velocità ma è crescente la consapevolezza che il rafforzamento delle competenze, l’evoluzione delle reti di connettività e l’adozione di sistemi moderni e sicuri rappresentano le condizioni fondamentali per costruire una Pubblica Amministrazione efficiente, inclusiva e resiliente, capace di accompagnare la crescita dei territori e interpretare al meglio gli obiettivi del PNRR e dell’Agenda Digitale italiana.

 

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